Surplus di produzione. Le foreste dell’arco alpino coprono circa il 25% dell’attuale produzione mondiale di prodotti forestali e circa il 30% dei pannelli a base di legno, carta e cartone. Nonostante la domanda interna di prodotti forestali sia in crescita e l’Unione Europea sia diventata uno dei maggiori esportatori di prodotti forestali, le sue foreste sono in continua espansione; questo ci permette di dire che, in Europa, il legno da costruzione può essere considerato una fonte inesauribile.
La gestione e l’utilizzo delle foreste deve avvenire in maniera tale da salvaguardare la loro produttività, biodiversità e capacità di rigenerazione, come definito nel 1993 nella Conferenza Interministeriale pan-europea sulla protezione delle foreste in Europa. A tal proposito il Consiglio Mondiale delle Foreste FSC (Forest Stewardship Council) opera a livello mondiale per il rispetto di una gestione forestale responsabile, fondata su criteri di tipo ecologico, sociale ed economico.
In parole brevi, regolamenti precisi assicurano che vengano piantati più alberi di quanti se ne utilizzino e che questo avvenga in modo preciso e controllato. È altresì vero che la crescita delle foreste dell’arco alpino è di gran lunga maggiore rispetto al fabbisogno di legname da costruzione.
Come ci spiega Emanuele Orsini, presidente Federlegno, si attesta che per la costruzione di una casa in legno di 100 m2 siano necessari circa 30-40 m3 di legno e materiali a base di legno; ciò equivale al taglio di circa 120 abeti che corrisponde alla crescita annua di 7 ettari di terra. La superficie boschiva italiana è in grado di produrre ogni anno circa 90 milioni di metri cubi di legname, di cui circa il 50% è utilizzabile come legno da costruzione. Ogni 3 secondi le foreste italiane producono circa 3 m3 di legno e pertanto è facilmente deducibile che il bosco italiano impiega circa 15 secondi per produrre il legno necessario a costruire una casa di circa 100 m2.